domenica 19 ottobre 2014

Il mare per noi


Il mare per noi
che vivevamo in case di gesso
che si appoggiavano le une alle altre
come vecchi ubriachi per non cadere
erano i fianchi dei monti
che si tingevano di verde
nei mesi di aprile e maggio.

Prima e dopo il giallo assillante
della sabbia di deserto
e delle stoppie riarse.

Per noi che vivevamo
chiusi come in una riserva
dai monti che circondavano il paese
il mare era il racconto che si scopriva
quando si incominciava a sillabare
nei vecchi libri di lettura.

Non era facile capire quanto era grande
e quanta acqua conteneva
cento mille volte la vasca della Fontana
da cui si attingeva acqua
e torcicollo le donne
che altere e quasi regali
le brocche le portavano sulla testa
difesa solo da una "spera"
di vecchio scampolo di stoffa.

Attaccati alle gonne
occhi affamati e nasi gocciolanti.

Poi arrivavano i poveri
che si dicevano diventati ricchi
all'altro capo del mondo
che raccontavano
che l'America era così lontana
che occorreva navigare trenta giorni
circondati sempre
da acque torbide smosse dai venti
con onde alte come palazzi
che in qual Paese
li facevano alti
fino a "grattare" il cielo.

Noi bambini ascoltavamo
la bocca aperta
come quando attorno al braciere
i vecchi
ci raccontavano le storie di Orlando
eroe innamorato della bella Angelica
che si fece scoppiare il fegato
a soffiare inutilmente nel corno
per cercare l'aiuto che non venne
senza capire ma rapiti
dal suono nenia delle parole
che conciliavano il sonno


Da " L'erba maligna " di calogero restivo
Lampi di stampa Editrice Milano




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