venerdì 25 aprile 2014

Lettera a Dio

Caro Dio ti scrivo
per parlarti un poco
delle piccole cose e delle grandi
che accadono ogni giorno
in questo mondo.

I preti dicono
che tutto sai e tutto vedi
ma ti ricordi di me
tra le tante richieste
di perdoni e miracoli
che da ogni parte ti giungono?

Sono quel bambino in ginocchio
sugli scalini umidi
dell'altare maggiore
della chiesa di San giuliano
che in silenzio e compunto
come assorto nella preghiera
si interrogava e ti interrogava
sui misteri della vita e della morte.

Era una piccola chiesa
ricordi?
povera di addobbi
e fredda anche d'estate
una povera chiesa
di periferia di paese
di quelle che aprono le porte
solo la domenica
e nelle feste " comandate"
e non sanno dell'esistenza
di damaschi e velluti.

Ma tu che sai tutto
sai anche
perchè era dedicata a San Giuliano
un santo esotico non cero noto
a quei contadini
i tanti Alfio e Giuseppe
che la domenica mattina
le donne riuscivano
a trascinare in chiesa.

Se non ti distoglie
dai tuoi impegni
tutti importanti credo
ti prego di farmelo sapere
come vuoi e quando vuoi
non con tocchi di campane però
perchè son rotte
e quando suonano
non si capisce che suonano.

Anche le ore
con rumore sordo di anfore rotte
le battono con ore d'anticipo
e a volte di ritardo.

Tutti lo sanno
e non ci fanno più caso.

Caro Dio
sai che sono cresciuto
e che si avvicinano
gli anni della vecchiaia
è tempo per me di fare il conto
di quel tanto sperato
e del poco realizzato nella vita.

Sono cose che tu certo capisci
(sei Dio)
ma che non hai vissuto
avevi circa trent'anni
quando sei morto
e a quell'età
a queste cose non si pensa.

" Ma sei morto per davvero?"
mi chiedevo e ti chiedevo
inginocchiato
davanti a quell'altare.

Dal tetto di tronchi d'albero e canne
entrava aria gelida
e a volte gocce di pioggia
e non era facile stare in ginocchio
le mani congiunte a preghiera.

le vecchie
portavano in chiesa lo"scaldino"
e facendo finta di estasi mistica
ogni tanto
abbassavano il capo
fino ad appoggiarlo alle mani
e si scaldavano il volto.

C'era un Crocifisso
alla sinistra dell'altare
era fatto di legno
in più punti tarlato
aveva macchie di color ruggine
sparse senza risparmio
per tutto il corpo

lasciava perplessi.  

                                    Prima parte

Da " Poesie di volti e memorie" di calogero restivo
Prova d 'autore Editrice Catania      






Nessun commento:

Posta un commento