venerdì 27 settembre 2013

Vecchio macello

Davano sangue da bere ai bambini perché, rinsecchite le fonti di paura
e di fame, le madri non avevano più latte.
Sul muro bianco di calce, ove occhieggiavano cristalli di gesso sotto il
sole, come occhi di gatto in agguato nella notte, campeggiava la scritta
" Lunga vita al..." e sotto, appena leggibile " Macello".
Indolenti i cani nell'ombra, e l'afa toglieva quasi il respiro,stavano in
attesa di ossa da spolpare.
Monotona,la fontana vicina, mesceva acqua amara e il rumore di ruscello
che score in un letto di pietre sconnesse, si confondeva on il canto-nenia
delle lavandaie intente al loro lavoro.

Da " Poesie di volti e memorie " di calogero restivo
Prova d 'Autore Editore Catania

1 commento:

  1. le parole diventano immagini chiare e nitide di un passato che non c'è più. Sergio Scimè, Blog "Regalpetra libera Racalmuto"

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