lunedì 8 luglio 2013

Appunti critici Di Stefania Calabrò su " Poesie di volti e Memorie " di calogero restivo

La poesie di calogero restivo rappresenta un esempio di poesia originale, la poesia della vita  e
esperienza, del fanciullo, della memoria. Calogero Restivo è il " poeta del tempo" se mi è concesso di usare questa espressione.
L'inconsueta abolizione dell'utilizzo del verso, cosa che viene sottolineata ed è stata caldeggiata da Mario Grasso, rende le liriche fruibili e tanto scorrevoli alla lettura da riuscire a fare immergere il lettore nel cuore e nell'animo dell'Autore, Autore che col foglio bianco si confida e diventa complice.
Non mi soffermo quindi sulla peculiarità di queste liriche e relativa alla abolizione del verso, in quanto già ampiamente spiegato in prefazione, ma su altri tratti che ritengo distintivi ed originali del poeta stesso.
Primo elemento che colpisce il lettore riguarda la chiara scansione delle tempistiche " il tempo che passa nel conteggio di ore" pag.20, mi riferisco alla precisa scansione delle stagioni, in particolar modo estati, primavere (" verrà la primavera, è cosa prevista e scritta nel calendario" pag.38) e autunni( in "perchè scrivo" pag.39 "  e se viene, denuda l'inganno di estati felici che riempivano di sogni gli inverni lenti al principio, alla chiusa degli autunni" ) e basti guardare a diversi titoli, come La lunga estate pag.34 o la Nuova primavera pag.35; mi riferisco inoltre alla sera si pensi alla poesia a pag. 75 " Non attendermi a sera "), l'alba, LA NOTTE, che tornano imperterrite a definire il tempo che scorre come sabbia del deserto, alla giornate che sui susseguono, si legga pag.20" Muore il giorno" : " muore il giorno finalmente o è  la sera che avanza?" o ancora a pag.38 " non ha pensieri la notte, nè parole , solo sospiri e silenzi ":
Il tempo quindi, " il tempo che consuma il futuro" ( come riportato a pag.17 ), come elemento sempre presente sullo sfondo delle liriche, il tempo che passa e che non torna, a pag. 20 l'Autore annota" il tempo che passa nel conteggio di ore, ne assaporo gli odori", o ancora il tempo rappresentato come elemento che nella vita è sempre presente senza provocare rumori, così è a pag. 38: " intanto il tempo passa silenzioso, va col passo felpato dei ladri assieme alla brezza di mare e l'odore di salsedine e ti inganna di sempre"

                                    Continua

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