sabato 30 ottobre 2010

La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 36

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se
e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali
retribuite,e non può rinunziarvi

giovedì 28 ottobre 2010

Statuto della Regione Siciliana Art. 3

1. L'Assemblea regionale è costituita da novanta deputati eletti nella Regione
a suffragio universale diretto e segreto, secondo la legge emanata dall'Assemblea
regionale in armonia con la Costituzione ed i principi dell'ordinamento giuridico della
Repubblica e con l'osservanza di quanto stabilito dal presente Statuto. Al fine si conseguire
l'equilibrio della rappresentanza dei sessi, la medesima legge promuove condizioni di
parità per l'accesso alle consultazioni elettorali.

2. L'Assemblea regionale è eletta per cinque anni. Il quinquennio decorre
dalla data delle elezioni.

3. Le elezioni della nuova Assemblea regionale son indette dal Presidente della
Regione e potranno avere luogo a decorrere dalla quarta domenica precedente e non
oltre la seconda domenica successiva al compimento del periodo di cui al precedente comma.

4. Il decreto di indizione delle elezioni deve essere pubblicato non oltre il
quarantacinquesimo giorno antecedente la data stabilita per la votazione.

5. La nuova Assemblea si riunisce entro i venti giorni dalla proclamazione
degli eletti su convocazione del Presdente della Regione in carica.

6. I deputati regionali rappresentano l'intera Regione.

7. L' ufficio di Deputato regionale è in compatibile con quello di membro di
una delle Camere, di un Consiglio regionale ovvero del Parlamento europeo.

mercoledì 27 ottobre 2010

Statuto della Regione Siciliana Art, 2

Organi della Regione sono: L' Assemblea, la Giunta e il
Presidente della Regione.

Il Presidente della Regione e la Giunta costituiscono il
Governo della Regione.

Blog di Calogero Restivo: Statuto della Regione Siciliana Art, 1

Blog di Calogero Restivo: Statuto della Regione Siciliana Art, 1: "La Sicilia, con le isole Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica e Pantelleria è costituita in Regione autonoma, fornita di p..."

Statuto della Regione Siciliana Art, 1

La Sicilia, con le isole Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica e Pantelleria
è costituita in Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l'unità
politica dello Stato Italiano, sulla base dei principi democratici che ispirano
la vita della Nazione.
La città di Palermo è il capoluogo della Regione.

Il dogo Alfano

Il dogo Alfano

domenica 24 ottobre 2010

Statuto della Regione Siciliana

Si intende pubblicare articolo per articolo, senza alcun commento
o aggiunta ,lo Statuto della Regione Siciliana emanato da Re Umberto II

il 15 maggio 1946

Blog di Calogero Restivo: La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 3...

Blog di Calogero Restivo: La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 3...: "La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei ..."

La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 35

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.

Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi
ad affermare e regolare i diritti del lavoro.

Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge
nell'interesse generale , e tutela il lavoro italiano all'estero.

sabato 23 ottobre 2010

Blog di Calogero Restivo: La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 34...

Blog di Calogero Restivo: La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 34...: "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno ott..."

La Costituzione della Repubblica Italiana Art. 34

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni,
è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio,
assegni alle famiglie ed altri provvidenze, che devono essere attribuite
per concorso.


giovedì 14 ottobre 2010

Toccati dal vento


Molle l'onda
come l'ombra dei pini
toccati dal vento alle cime.

Indecisa dalla spiaggia
si ritira
e come amante perfetto
in mille giocate forme
con le pietre e gli scogli
tenta gli amplessi.

venerdì 8 ottobre 2010

Affiorano nomi


Affiorano nomi alla memoria
e volti e sorrisi
e girotondi strappati alla sera
prima di farsi notte
e sogni vissuti ad occhi aperti
idoli
riposti ma venerati
nei lunghi silenzi delle soste.

Cadono di schianto
le foglie bruciate dal gelo
le mie illusioni
con agonia lenta si arrendono.

Da " Primi voli " di Calogero Restivo

martedì 5 ottobre 2010

LA BALLATA DEL RE PICCOLO


Raccontino (non tanto) fantastico

Mio padre non era un re ma viveva nel suo regno : una casa,
un campo, un piccolo orto.
Le nubi prima di urtare e sfrangiarsi contro i merli del vecchio
castello, lasciavano cadere una pioggia sottile ad assicurare buoni raccolti.
Un giorno, che era seduto sull' aia a riposare, venne un re vero, ed
era un re piccolo puiccolo, che sembrava un bambino, arrivò su una
carrozza tutta d'oro e pennacchi colorati avevano i cavalli.
Si avvicinò a mio padre, lo prese per un braccio come si fa con gli
amici " sono stanco del viaggio" disse sedendosi e continuò" un vicino cattivo,
non ci vuonle restituire questa terra nostra" e la indicò con il dito sulla carta
"una terra dove abitano nostri fratelli.
Ci dobbiamo armare e fare la guerra,
che quello" e con la mano indicava vagamente in alto" ci resituisca il nostro...".
Mio padre lasciò i campi già pronti per la semina, salutò la mucca
Severina e al cane raccomandò di occuparsi di questo e di quello e andò via.
Andò per terra e per mare , per giorni e giorni andò sinchè non giunse
dove le montagne avevano cime che si facevano cielo.
Restò a bocca aperta a guardare.
Il re piccolo venne "vedi" e indicò lontano oltre le montagne" sta là
il nemico" disse e andò via.
Mio padre si mise a guardia e il nemico venne, avanzò fin dentro le
case e fu allora che incominciò a sparare, perchè il il nemico era il lupo
che aggredisce le pecore fin dentro gli ovili.
Avanzavano quei soldati, incuranti del pericolo e certi, ma quando
si accorsero che quella cosa nera in mezzo alla neve non la smetteva di sparare
e di seminare la morte, si fermarono, fecero dietro front e incominciarono a
correre per salvare la pelle.
Quando del nemico non si vedeva più nemmeno la polvere che si
lasciava dietro fuggendo, venne il re piccolo e a mio padre che stava a terra
sanguinante disse: " E' tutto finito... puoi tornare a casa tua, ora".
Gli battè la mano sulla spalla come si fa con gli amici, salì in carrozza
e partì e la gente gridava :" viva il re, evviva " perchè avevamo vinto e il re
correva a sedersi al tavolo della pace con i cugini re.





domenica 3 ottobre 2010

Ammiro i tramonti

Ora che il tempo delle corse
cede il passo
al tempo dei piccoli passi
che la vecchiaia rende più incerti
mi scopro ad ammirare i tramonti
i colori cangianti
che si urtano e si confondono
sul filo dell' orizzonte
nelle sere d' estate.

Come un pittore
che appesa la tela alla parete
la osserva
e con gesto affettuoso
della sua creatura
accarezza i contorni

Mi scopro ad inseguire
il sole
che nel mare si tuffa
e non si spegne
e all' alba puntuale
spunta da dietro la montagna
a riscaldare i campi
che aspettano l' abbraccio
come d' amante
per decorare i panorami
di colori e di odori.

Mi intenerisce e spaventa il cielo
immenso
contiene più stelle
che granelli di sabbia il deserto.

Aspetto insonne il giorno
che arriva
ad inondare di luce le tenebre
e cancellare
la paura di incerti domani
che dentro le ombre si insinua.

Da " Rahal Mauth ed " ed altre di Calogero Restivo

sabato 2 ottobre 2010

Il nostro era amore?


Giocando a mosca cieca
sull'aia
dove montagne di paglia
erano mari sconfinati
su cui con voluttà
ci tuffavamo
eri la sola
che a metà del giro
del cerchio di mani
indovinavo.

Il mio non era
miracolo d'amore
come credevi.

Ti conoscevo
dall'odore di menta
che in grembo
per gioco ti pestavo.